Andrés Manuel López Obrador for President (degli Stati Uniti!)
Gli Stati Uniti potrebbero imparare dall'esempio del Messico
(11/06)
Sinossi:
Ad ogni ciclo elettorale, la sinistra pacifista statunitense si riconvince
che il modo migliore di portarsi avanti con gli impegni in agenda sia di gettarsi nuovamente a capofitto
nell'alleanza con il Partito Democratico. Povero Charlie Brown!
Lucy gli toglierà la palla ancora una volta facendolo cadere
all'indietro? La conclusione è scontata....
L'ipocrisia dell'"unica scelta possibile" è solo una delle tante storie a beneficio della stampa utilizzate
dalle vestigia della sinistra statunitense per giustificare il supporto continuo alla politica
reazionaria (ed altrimenti moribonda) del Partito Democratico. Fu Nader a far vincere le elezioni
a Bush, non i brogli, non il rifiuto dei democratici
di abbracciare una agenda di impegni progressista, non i decenni di blandizie ai nemici
del popolo, non la totale alienazione di tanti
potenziali elettori che, quando l'affluenza alle urne è considerata "buona", non vanno oltre il 50%; non
l'"epurazione" fascista e razzista dei criminali scarcerati nella Vecchia
Confederazione che priva del diritto di voto fino al 25% dei maschi neri
in 9 stati del profondo sud.
Ma in cosa consiste esattamente questa "scelta del meno peggio"? E' paradossale che il
sistema che si infervora religiosamente per il capitalismo
dell'impresa sia sorprendentemente stalinista quando si tratta di scelte politiche.
"Pane bianco o pane bianco imburrato? E' l'unica scelta per
i clienti. Ci scusiamo per l'inconveniente, ah sì?"
Il disfattismo di coloro che sono rinchiusi nella lotta mortale dei politici statunitensi
vorrebbero farci credere che non è possibile nessun cambiamento. Scusi,
vostro onore, mi consenta di riformulare il concetto: l'unico veicolo di cambiamento è la
pressione centrifuga, sottile ed incrementale, che potrebbe servire a guidare
una toboga. Visto che è l'unica strada rimastaci, ci hanno lasciato a guardare
il culo di tanti idioti proni a 90 gradi di fronte alla
destra. Ah, ecco, allora sterziamo a sinistra e vediamo dove va la toboga.
Che stronzata.
Poche cose sono più permanenti del PRI, il Partito
Rivoluzionario Istituzionale rimasto al potere con il pugno di ferro in Messico fino a pochi
anni fa. Il PAN di Vicente Fox distrusse completamente il PRI, con sorpresa di
tutti, e dalle sue ceneri nacque il movimento popolare ora
guidato da Andrés Manuel López Obrador, un autentico partigiano della
sinistra messicana. Quando la sua elezione venne impedita dai plutocrati al potere,
non fece un discorso intriso di retorica da bandiera per andarsene
ad insegnare alla Columbia University; al contrario, i brogli elettorali portarono
ad una vera e propria rivolta popolare i cui effetti sono tutt'oggi
visibili.
E questo soltanto una manciata di anni dopo che il PRI era stato
l'angelo custode della "rivoluzione" messicana. Per star sicuri, AMALO è stato
aiutato da lotte intestine in Messico, dalla resistenza
Zapatista allo sciopero degli insegnanti in Oaxaca--per non citare
l'andamento generale delle elezioni latinoamericane tendenti a scuotersi di dosso
il giogo dell'imperialismo corporativo statunitense.
Eppure si tratta di una lezione importante per coloro che rifiutano di porre fine
ai flirt con il Partito Democratico come salvacondotto per
la sinistra statunitense. Non è difficile da vedere: è sufficiente una personalità da
struzzo, unita a una sorta di isteria di massa, per celare
l'ovvia verità che gli ideali della sinistra sono totalmente incompatibili
con gli obiettivi di questo partito. Il Capo del Partito Dean promette di
non deviare dalla strada tracciata affermando che le cose non subirannocambiamenti
in modo drammatico in Iraq se i Democratici riusciranno ad evitare di
autodistruggersi e a riguadagnare potere legislativo.
Dimenticate per un istante l'ovvio presagio che i media non
condurranno gli exit poll per queste elezioni di medio termine. L'anacronismo
degli exit poll, utilizzati con successo per individuare brogli elettorali
in tutto il mondo, non ha più ragione di essere nell'autoreferenzialità
autoillusoria della culla della democrazia. E tali nozioni eccentriche devono fare
la fine della Convenzione di Ginevra.
Dopodoché, John Kerry è obbligato a scusarsi (e lo fa!) per aver detto che
sono i ragazzi poveri che vanno a fare la guerra in Iraq. La gerarchia di partito è
apertamente ostile a chiunque abbia una piattaforma antibellica, spaventata a morte
dall'idea che un pubblico crescente con sentimenti pacifisti possa scorgere una differenza effettiva
in base alla quale votare secondo coscienza. Dio ce ne scampi e liberi! Tre
quarti di milione di iracheni morti sono una sorta di anatema per i candidati,
anche mentre il pubblico si sta finalmente accorgendo dell'enorme
crimine di guerra intriso di uranio impoverito che è l'attuale invasione dell'Iraq. E mentre la
precedente forza politica negli Stati Uniti giace contorcendosi agonizzante sulla
barella, è l'ala progressista che inspiegabilmente ridà un soffio di vita
a questo frankenstein incurabile. Mai era successo che così tanti fossero
ignorati da così pochi disposti a tutto pur di sovvertire il volere dei
molti.
E' una transizione difficoltosa per molti, nella sinistra, da sempre addestrata
a pensare che, ottenendo il potere, possa
dare una sterzata dall'interno sempre più a sinistra. Che
peccato, e che spreco di talento e passione politica. Non si fanno i diamanti
con i sassi, e non si può guidare una toboga in un senso
se tutti gli altri in pista vanno nella direzione opposta.
© 2006 Daniel Patrick Welch.
Ristampa autorizzata con indicazione della fonte e del link danielpwelch.com
Tr. di Susanna Como
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Welch vive e scrive nella città di Salem in Massachusetts (USA) con la moglie Julia
Nambalirwa- Lugudde. Insieme gestiscono la
Greenhouse School. Scrittore, cantante, linguista e
attivista, è stato ospite di programmi radiofonici [intervista disponibile qui] ed è disponibile per altre
interviste. I suoi precedenti articoli e le relative traduzioni sono reperibili sul sito
danielpwelch.com. Aggiungete un link al sito di Daniel Welch sulla vostra
pagina!
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