Mickey Mouse-ing the Vote
(12/03)
“Sono Ted Koppel e
questooooo… è “Nightline””. Se vi ricordate di quel
programma, o la sua esagerazione nel Sabato Notte Live, allora
siete abbastanza vecchi per sapere chi sia Ted Koppel e per
quale motivo potrebbe essere annoiato da una discussione che
lascia troppo poco sangue a terra. “Nightline” ebbe
origine dalla crisi degli ostaggi in Iran, il primo di una
dozzina di lunghi spettacoli meno famosi incentrati su una
crisi e spacciati per “giornalismo serio”. Geraldo avrebbe
tanto desiderato essere riuscito a fare lo stesso con il caso
OJ Simpson ma, ahimè, non fu il caso.
Naturalmente Koppel ebbe
successo al di là dei suoi sogni più audaci; ma le sue
radici “geraldesche” furono scoperte recentemente, nel
momento in cui mise a nudo la sua vena scandalistica a
proposito della lista di ospiti da invitare per il dibattito
dei candidati Democratici a Durham, NH. Considerate questa
serie di fatti: la settimana precedente all’evento, si dice
che Koppel si sia lamentato che solo sei candidati fossero
stati invitati. Come si può creare un conflitto su un
palcoscenico così affollato? Naturalmente per lui lo scopo è
il conflitto, e sempre lo è stato. Svegliati, America. Il
piagnucolare dei mass media per il dover seguire candidati che
non sono “seri” è, chiaramente, tutto l’opposto del
vero. Proprio come un comunicato stampa di Bush.
La verità è che è
serio tutto tranne quello che essi presentano. Come possiamo
liquidare con così poco, ci si chiede, un’intricata
discussione di politica interna? No, meglio lasciare qualche
gomito spintonare, qualche sputo volare … non ci sono
ostaggi, sfortunatamente, ma che ci possiamo fare? E come
tutti sanno, dalla Bibbia a Terminator III, le storie più
facili da vendere sono quelle che si possono facilmente
ridurre a due antagonisti. Sicuro, semplice e secondo la
formula: è questa la regola.
Quello che l’ABC e
Koppel non si aspettavano era ciò che lo stesso Ted chiamò
“una battuta di spirito”durante la discussione. Dennis
Kucinich, ed in seguito altri ancora, prese in giro Koppel per
la sua ossessione sull’assomiglianza della campagna
elettorale ad una gara equina. Koppel ne fu chiaramente
scocciato e cercò di camuffare il suo dispiacere con una dose
“liberale” ( senza giochi di parole, credetemi) della sua
arroganza. Quando Moseley-Braun si unì alla linea d’attacco
di Kucinich, Koppel notò in maniera sardonica: “E’ bello
vedere che riesco ad unire il partito democratico!”. Ciò
che voleva intendere, m’immagino, era che aveva perso il
pubblico, il quale manifestava a gran voce la sua approvazione
per l’usanza dei candidati di affidare ai media il compito
di sondare la loro popolarità. In realtà, fu la coraggiosa
presa di posizione di Kucinich che spostò la discussione e
galvanizzò il pubblico (e/o il partito, a seconda di quanto
credito si dia alle caratteristiche di Koppel).
Ahimè, nessuna buona
azione rimane impunita. Il giorno seguente emerse che l’ABC
aveva revocato i suoi reporter incaricati di seguire la
campagna di –provate ad immaginare- Kucinich, Braun e
Sharpton. Il leader dei diritti civili si era inoltre
conquistato l’ira di quel che una volta era il conduttore
pel di carota, con ciò che fu senza dubbio il miglior piatto
della serata: in riposta all’ipocrita padroneggiare di
Koppel, Sharpton non fece alcun prigioniero. Koppel chiese in
modo offensivo per quale motivo uno dovesse dare attenzione a
candidati come lui, così lento nei “sondaggi”. Sharpton
ribatté: “Tu stesso non sei così in alto nei sondaggi –questo
non è Sabato Notte Live- ma continuo a farti far brutta
figura!”
Alcune notizie di cronaca
fecero sapere che Kucinich ebbe l’applauso più grande della
notte –egli sembrò proprio suonare un accordo con il suo
rifiuto per l’ossessione dei media per i sondaggi, i soldi e
l’approvazione. Ed ora la sua campagna è apparentemente così
priva di alcun interesse mediatico che l’ABC ha deciso
arbitrariamente di stringere il campo prima che un votante
reale possa assegnare il suo voto definitivo. Se tutto ciò
non fosse sufficientemente sintomatico della maniera alla
Mickey Mouse in cui la divisione giornalistica della Disney
sta cercando di manipolare la campagna in favore dei propri
dollari pubblicitari, scommetto che ci saranno molte più uova
su facce famose nei mesi a seguire. Kucinich guadagnerà più
voti in Iowa e nel New Hampshire di molti altri candidati
giudicati più meritevoli di copertina dai Saggi dell’ABC.
Internet (www.kucinich.us,
per gli interessati), la rabbia degli attivisti del partito e
ciò che sta succedendo sul terreno, tutto indica che l’uomo
del congresso dell’Ohio è pronto a divenire la sorpresa
della campagna del 2004. Davide e Golia, Orazio Alger –letteratura
e storia sono ugualmente saturi di storie di perdenti. E
questa è la storia migliore che si possa avere. Troppo male
Ted Koppel non può andare: potrebbe avere un nuovo spettacolo
se lo facesse.
© 2003 Daniel Patrick Welch.
Ristampa autorizzata con indicazione della fonte e del link danielpwelch.com
Tr. di
Barbara Belluzzo
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Welch vive e scrive nella città di Salem in Massachusetts (USA) con la moglie Julia
Nambalirwa- Lugudde. Insieme gestiscono la
Greenhouse School. Scrittore, cantante, linguista e
attivista, è stato ospite di programmi radiofonici [intervista disponibile qui] ed è disponibile per altre
interviste. I suoi precedenti articoli e le relative traduzioni sono reperibili sul sito
danielpwelch.com. Aggiungete un link al sito di Daniel Welch sulla vostra
pagina!
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