Daniel Patrick Welch - click to return to home page


    English versions 
Arabic versions - Saudi Arabia Catalan versions Croatian versions Czech versions Danish versions Nederlandse versies Finnish versions Versions Françaises Galician versions German versions Greek versions Indonesian articles Le versioni Italiane Japanese versions Urdu versions - Pakistan Polish versions Portuguese articles Romanian versions Russian versions Serbian articles Las versiones Españolas Ukrainian versions Turkish versions

 

 

 

Mickey Mouse-ing the Vote

(12/03)

“Sono Ted Koppel e questooooo… è “Nightline””. Se vi ricordate di quel programma, o la sua esagerazione nel Sabato Notte Live, allora siete abbastanza vecchi per sapere chi sia Ted Koppel e per quale motivo potrebbe essere annoiato da una discussione che lascia troppo poco sangue a terra. “Nightline” ebbe origine dalla crisi degli ostaggi in Iran, il primo di una dozzina di lunghi spettacoli meno famosi incentrati su una crisi e spacciati per “giornalismo serio”. Geraldo avrebbe tanto desiderato essere riuscito a fare lo stesso con il caso OJ Simpson ma, ahimè, non fu il caso.

Naturalmente Koppel ebbe successo al di là dei suoi sogni più audaci; ma le sue radici “geraldesche” furono scoperte recentemente, nel momento in cui mise a nudo la sua vena scandalistica a proposito della lista di ospiti da invitare per il dibattito dei candidati Democratici a Durham, NH. Considerate questa serie di fatti: la settimana precedente all’evento, si dice che Koppel si sia lamentato che solo sei candidati fossero stati invitati. Come si può creare un conflitto su un palcoscenico così affollato? Naturalmente per lui lo scopo è il conflitto, e sempre lo è stato. Svegliati, America. Il piagnucolare dei mass media per il dover seguire candidati che non sono “seri” è, chiaramente, tutto l’opposto del vero. Proprio come un comunicato stampa di Bush.

La verità è che è serio tutto tranne quello che essi presentano. Come possiamo liquidare con così poco, ci si chiede, un’intricata discussione di politica interna? No, meglio lasciare qualche gomito spintonare, qualche sputo volare … non ci sono ostaggi, sfortunatamente, ma che ci possiamo fare? E come tutti sanno, dalla Bibbia a Terminator III, le storie più facili da vendere sono quelle che si possono facilmente ridurre a due antagonisti. Sicuro, semplice e secondo la formula: è questa la regola.

Quello che l’ABC e Koppel non si aspettavano era ciò che lo stesso Ted chiamò “una battuta di spirito”durante la discussione. Dennis Kucinich, ed in seguito altri ancora, prese in giro Koppel per la sua ossessione sull’assomiglianza della campagna elettorale ad una gara equina. Koppel ne fu chiaramente scocciato e cercò di camuffare il suo dispiacere con una dose “liberale” ( senza giochi di parole, credetemi) della sua arroganza. Quando Moseley-Braun si unì alla linea d’attacco di Kucinich, Koppel notò in maniera sardonica: “E’ bello vedere che riesco ad unire il partito democratico!”. Ciò che voleva intendere, m’immagino, era che aveva perso il pubblico, il quale manifestava a gran voce la sua approvazione per l’usanza dei candidati di affidare ai media il compito di sondare la loro popolarità. In realtà, fu la coraggiosa presa di posizione di Kucinich che spostò la discussione e galvanizzò il pubblico (e/o il partito, a seconda di quanto credito si dia alle caratteristiche di Koppel).

Ahimè, nessuna buona azione rimane impunita. Il giorno seguente emerse che l’ABC aveva revocato i suoi reporter incaricati di seguire la campagna di –provate ad immaginare- Kucinich, Braun e Sharpton. Il leader dei diritti civili si era inoltre conquistato l’ira di quel che una volta era il conduttore pel di carota, con ciò che fu senza dubbio il miglior piatto della serata: in riposta all’ipocrita padroneggiare di Koppel, Sharpton non fece alcun prigioniero. Koppel chiese in modo offensivo per quale motivo uno dovesse dare attenzione a candidati come lui, così lento nei “sondaggi”. Sharpton ribatté: “Tu stesso non sei così in alto nei sondaggi –questo non è Sabato Notte Live- ma continuo a farti far brutta figura!”

Alcune notizie di cronaca fecero sapere che Kucinich ebbe l’applauso più grande della notte –egli sembrò proprio suonare un accordo con il suo rifiuto per l’ossessione dei media per i sondaggi, i soldi e l’approvazione. Ed ora la sua campagna è apparentemente così priva di alcun interesse mediatico che l’ABC ha deciso arbitrariamente di stringere il campo prima che un votante reale possa assegnare il suo voto definitivo. Se tutto ciò non fosse sufficientemente sintomatico della maniera alla Mickey Mouse in cui la divisione giornalistica della Disney sta cercando di manipolare la campagna in favore dei propri dollari pubblicitari, scommetto che ci saranno molte più uova su facce famose nei mesi a seguire. Kucinich guadagnerà più voti in Iowa e nel New Hampshire di molti altri candidati giudicati più meritevoli di copertina dai Saggi dell’ABC.

Internet (www.kucinich.us, per gli interessati), la rabbia degli attivisti del partito e ciò che sta succedendo sul terreno, tutto indica che l’uomo del congresso dell’Ohio è pronto a divenire la sorpresa della campagna del 2004. Davide e Golia, Orazio Alger –letteratura e storia sono ugualmente saturi di storie di perdenti. E questa è la storia migliore che si possa avere. Troppo male Ted Koppel non può andare: potrebbe avere un nuovo spettacolo se lo facesse.  

© 2003 Daniel Patrick Welch.  Ristampa autorizzata con indicazione della fonte e del link danielpwelch.com Tr. di Barbara Belluzzo

^  Top  ^


Welch vive e scrive nella città di Salem in Massachusetts (USA) con la moglie Julia Nambalirwa- Lugudde. Insieme gestiscono la Greenhouse School. Scrittore, cantante, linguista e attivista, è stato ospite di programmi radiofonici [intervista disponibile qui] ed è disponibile per altre interviste. I suoi precedenti articoli e le relative traduzioni sono reperibili sul sito danielpwelch.com. Aggiungete un link al sito di Daniel Welch sulla vostra pagina!