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Il Nostro Presidente è un Criminale

 di Daniel Patrick Welch

(7/03)

E' finito il tempo delle chiacchiere. Nonostante i comportamenti ambigui e le dita puntate - in realtà proprio per questo - il documento contraffatto sul Niger è una vera pistola fumante, e le schegge non hanno ancora smesso di cadere. Chi ha scritto quella maledetta cosa, e dietro ordine di chi? E a qualcuno frega se Tenet ha messo il suo lavoro in pericolo e ha acconsentito ad accollarsi una verità letteraria che equivale effettivamente a une delle più colossali frodi del secolo? La sottile audacia e il cinismo di questo cenacolo di scribacchini e mestatori sono semplicemente sbalorditivi. In qualità d'insegnante, con un maneggio così palese non la farei passar liscia neppure a un bambino di sei anni. E il peggio è che Bush sapeva che quell'informazione era fasulla e ha deciso di usarla ugualmente per convincere milioni di persone a unirsi a questa guerra bugiarda.

Solo per questo, solo per il ricordo delle migliaia d'iracheni e americani morti, Bush merita il trattamento che è stato riservato al Duce (sto parlando in modo figurato, signor Ashcroft, non c'è bisogno di mettermi sotto controllo il telefono o d'aggiungermi all'elenco di quelli che non possono prendere l'aereo). L'impresa criminale chiamata amministrazione Bush è la peggiore di tutti i tempi (Helen Thomas aveva ragione); la sua campagna di supporto alla cospirazione mirata a truffare l'opinione pubblica e a comprarla per farle accettare la guerra in Iraq è uno dei più cinici abusi di potere della storia degli USA e merita di essere trattata come tale.

Allarmista? Ci potete scommettere. Il ragazzo pensa già (e talvolta dice ai leader stranieri) di prendere ordini da Dio. Se questi estremisti radicali possono passarsela liscia in questo modo, allora l'America finirà con lo zittire davvero tutti e la strada sarà spianata per la prossima onda di fascismo. La "Cosa" Bush (apologia alla mafia) è, come tutte le famiglie criminali, violenta, arrogante e ben oltre la portata della legge (o almeno lo è stata finora). I maneggioni di Bush non hanno più nemmeno la decenza, il coraggio e il pudore di evitare che i suoi commenti, talmente stupidi da configurarsi come un vero crimine, scatenino il caos nel mondo intero.

Forse anche l'invito fatto dallo pseudomacho di "Provocarli" è stato un errore? O forse era un altro espediente per apparire un "duro" al popolo americano, giocando sul lato più orripilante della psiche americana, suscitando al contempo la furia della popolazione pensante di tutto il mondo? Non importa. Bisogna fermarlo. Questa congiura ha prodotto bugie, inganni, manipolazioni di una tragedia nazionale per ficcarci profonda in gola il suo programma di destra. 

Le mezze misure non possono più funzionare. Nessuna vaga retorica del"fraintendimento", nessun cauto appello che inviti i signori "lo - sai - chi - sono - io?" a fermarsi potrà più funzionare. NOI sappiamo chi è il governo militare che ha sabotato il nostro programma nazionale. Che si proceda con le esecuzioni: Bush, Cheney, Powell, Rice, Rumsfeld, Wolfowitz, Perle dovrebbero essere costretti a dimettersi, esser licenziati o essere incriminati immediatamente, prima che la loro cospirazione fatta di menzogne e il loro patto di sangue per la reciproca protezione arrivino a minacciare ulteriormente il Paese e il mondo intero. I criminali con le spalle al muro (specialmente quelli stupidi) sono troppo pericolosi e non si può neppure immaginare a che punto potrebbero arrivare per pararsi il fondoschiena. 

In questa "missione di Dio", montata da una viziosa e faziosa Corte Suprema, sono pronti i binari che ci lanceranno verso un'ulteriore caduta, una corsa verso la disgrazia, la bancarotta e la rovina. E in più ci si mette anche il Congresso (l'Assemblea Legislativa USA, N.d.T.), che da parte sua agisce con un lassismo unico nel suo genere. E l'impeachment non è più tra le carte in gioco, almeno fino a quando il GOP circonderà i vagoni. Nessuno avrà il coraggio né l'integrità dimostrati da Goldwater quando disse a Nixon che lo scherzo era finito. I Repubblicani sono corrotti dal potere e ne sono ebbri a tal punto che non volteranno le spalle al loro Lord Fauntleroy fino a quando questi non rapinerà una banca sotto l'obbiettivo delle telecamere in pieno giorno. 

Ma non c'è ragione per non dire la verità: quali che siano le possibilità, le anime più coraggiose dovrebbero introdurre immediatamente una legislazione d'accusa: Conyers, Kucinich, Lee, Paul? I media hanno già detto che non forniranno il loro appoggio: interessi a peso d'oro favoriscono la destra in maniera impressionante. Una campagna basata sul vecchio gioco di raccogliere montagne di soldi per acquistare pubblicità è un fallimento assicurato. La sola cosa che ora può salvarci è una rivoluzione di velluto che parta dal basso, un movimento di princìpi, di gente appassionata che chiede la testa mozzata di queste persone infilzata su una lancia. 
E forse, solo forse - e questa non è un'offesa incriminabile - sono semplicemente nauseato dalla boria di Rumsfeld, dal suo continuo sogghignare. Ma che cazzo ride tutto il tempo? E' forse divertente il fatto che migliaia di civili iracheni muoiano sotto i suoi bombardamenti "di precisione"? Certo, è ironico. Un'altra frode, per essere più precisi. Ma non è divertente. Forse fa solo parte di ciò che si può fare quando la si passa sempre liscia. 

Il Presidente del Senato aveva avvertito su come la logica si possa attorcigliare su sé stessa quando disse che ciò che lo preoccupava maggiormente era "quella che sembra una campagna di stampa basata su fughe di notizie dalla CIA nel tentativo di screditare il presidente". Sì, giusto! Il vero problema è la banda delle borse nere, la cui propensione per la segretezza e il servilismo tende al patologico, non il fatto curioso che alcuni di loro hanno addirittura deciso che le cose sono messe talmente male che qualcuno, in qualche posto, dovrà pur parlare. 

E' tempo di calare il sipario su questo Mondo dell'Assurdo, dove le menzogne rappresentano la norma e la logica non è più applicabile: ora il vero problema dell'Iraq è costituito dai fedeli di Saddam e non dalla resistenza nazionale all'occupazione. Chi protesta è etichettato come terrorista. Ma noi stiamo lottando per le nostre libertà. La popolarità di Bush rimane forte ma sono necessarie colossali manifestazioni di forza e regole repressive sulla libertà di parola per evitare che l'opinione pubblica capisca che Bush è braccato dalla protesta a ogni minimo movimento. La guerra è pace, la libertà è schiavitù, alcuni animali sono più uguali di altri. Le menzogne non finiranno fino a quando non spareremo ai bugiardi. 

© 2003 Daniel Patrick Welch. Autorizzazione di stampa concessa. 
Tr. di Gilda

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Welch vive e scrive nella città di Salem in Massachusetts (USA) con la moglie Julia Nambalirwa- Lugudde. Insieme gestiscono la Greenhouse School. Scrittore, cantante, linguista e attivista, è stato ospite di programmi radiofonici [intervista disponibile qui] ed è disponibile per altre interviste. I suoi precedenti articoli e le relative traduzioni sono reperibili sul sito danielpwelch.com. Aggiungete un link al sito di Daniel Welch sulla vostra pagina!